Vivai Cucco - Gravina in Puglia
Concimazione delle Piante
Per poter ottenere delle buone coltivazioni è necessario fornire alle piante un terreno adatto affinché le proprie radici possano assorbire il nutrimento indispensabile per il loro sviluppo. Il terreno adatto per la maggior parte di piante legnose ed a fiori è quello formato da terra comune e da letame in parti uguali.
Per ottenere un buon terriccio sarà necessario rivoltarlo e muoverlo due o tre volte nell’arco di un anno affinché il letame diventi una cosa sola con la terra, cioè un terriccio ricco di sostanza concimante, friabile, permeabile all’acqua in cui le radici dei vegetali possano facilmente assorbile l’indispensabile nutrimento.
Per le talee sarà necessario aggiungere al terriccio una parte di sabbia fine, mentre per le piante con foglie persistenti e per quelle alpine e bulbose è molto adatta la terra d’erica, molto leggera, di colore rosso più o meno scuro. La terra formata da foglie decomposte è utile per le semine e le moltiplicazioni per le talee di piante delicate di serra e sempreverdi; per avere della buona terra di foglie si devono raccogliere nel periodo autunnale delle foglie secche, preferibilmente di castagno, si mettono da parte e in primavera di devono bagnare, in estate si muove questo accumulo di foglie e se il clima è asciutto, si inumidiscono, si lasciano decomporre e nell’autunno successivo il terriccio di foglie sarà pronto da utilizzare. Oltre ai diversi tipi di terra, il coltivatore deve essere provvisto di letame per poter fare terricci, concimare le aiuole, fare dei letti caldi in caso di necessità; di sabbia fine e silicea da aggiungere ai diversi tipi di terra per tenderli più o meno permeabili a seconda delle esigenze.
Per le coltivazioni in vaso sono molto adatti i concimi liquidi e concentrati, i primi si possono creare direttamente in vivaio sciogliendo una quantità di sterco in acqua. I tipi di concime liquido chiamati pollina e colombina, sono molto buoni ed efficaci, fatti con lo sterzo di polli e colombi ridotto in polvere, ma essendo molto forti ed aggressivi prima del loro utilizzo andranno sciolti nell’acqua d’innaffiatura. Ottimi concimanti, soprattutto per alcuni tipi di colture, sono il fosfato ed il superfosfato, sono molto indicati dare alla vegetazione uno sviluppo più vigoroso. Se invece avremo bisogno di un terriccio molto leggero, non molto ricco di sostanze concimanti, ma comunque utile per determinate coltivazioni, dovremo immagazzinare e raccogliere il prodotto delle spazzature, erbe estirpate, piante, i cui fiori ormai non sbocceranno e svilupperanno più.
Potatura delle Piante
Per mantenere viva una pianta bisogna effettuare cure costanti ed operazioni indispensabili, una di queste è la potatura che ne mantiene una forma armoniosa, ne migliora ed intensifica la crescita e fa sì che essa abbia maggior quantità di foglie, frutti e fiori.
Anche la potatura, come molte altre operazioni, ha delle regole fondamentali che sarebbe opportuno seguire e rispettare: innanzitutto bisogna potare la pianta quanto ce ne sia la necessità e nel momento più opportuno; potarla anche se cresce solo in altezza e non in larghezza; fare in modo di mantenere il più possibile la forma naturale della pianta; eliminare parti secche o morte che potrebbero essere vettori di infestazioni da parassiti; tagliare rami che crescono in maniera disordinata; cercare di potare radici e parti aeree in maniera equilibrata; ultimo ma non meno importante, anzi da tenere molto presente è di usare coltelli ed utensili puliti ed affilati.
Esistono tre principali tipi di potatura: spuntatura, cimatura e sbocciolatura. La spuntatura è la potatura vera e propria, vengono eliminate le parti finali dei rami per limitarne la crescita o per rinnovare una pianta che abbia rami vecchi o non sani. Nello specifico si tagliano i due terzi del ramo. Questa operazione non va mai fatta nel periodo di fioritura ma dopo. Per quanto riguarda gli alberi con foglie perenni, essa si effettuerà alla fine del periodo primaverile. Due degli esemplari soggetti a questo tipo di potatura sono: la monstera e il ficus benjamina.
Abbiamo poi la cimatura che consiste nel solo taglio delle estremità dei rami non ancora adulti, con questa operazione si dona alla pianta una migliore crescita e uno sviluppo più uniforme. La cimatura va fatta durante la fase di crescita per limitarla oppure per aumentarne la quantità delle foglie. Infine la sbocciolatura, con questa operazione si eliminato i fiori appassiti, si dona alla pianta un aspetto migliore, si prevengono malattie e si aumenta la produzione dei fiori.
La potatura è un’operazione molto importante per il mantenimento della pianta, si dovrà quindi far attenzione a non lasciare bordi sfilacciati che potrebbero marcire o morire ed usare utensili sempre disinfettati e opportunamente affilati.
Pratica di Innesto delle Piante
Innestare vuole dire inserire su di una pianta selvatica, che dà fiori o frutti insulsi, una gemma o ramo di una stessa o simile varietà che, nutrendosi della linfa del selvatico, sviluppi rami e foglie e col tempo produca fiori e frutti degni di merito. Ci sono molte specie di piante, in particolar modo quelle legnose, che non possono essere moltiplicate per talea o per margotta perché è molto difficile che emettano radici oppure impiegano troppo tempo a svilupparsi o per altro motivo e quindi non conviene applicare ad essere i suddetti mezzi di propagazione, quindi si dovrà ricorrere all’innesto.
L’innesto è il ramo o la gemma inserita. Di tipi di innesto ce ne sono molti: l’innesto a gemma o a scudetto, adatto a piante giovani la cui corteccia è sottile e si salda facilmente, questo è il più usato e il più semplice da mettere in pratica. Questo innesto consiste nel praticare un’incisione sul fusto o su un ramo della pianta selvatica, preso il ramicello d’innesto, chiamato marza, si stacca con l’innestatoio una gemma con un pezzo di corteccia e, tenendo sollevati i lembi della corteccia con l’unghia dell’innestatoio, s’introduce la gemma nell’incisione praticata e con della raffia si lega il ramo in modo da avvolgere completamente la parte incisa. Questa operazione si può eseguire in primavera.
Nel momento in cui, invece, la pianta da innestare fosse molto adulta oppure non fosse riuscito l’innesto a gemma, si ricorrerà con l’innesto a spacco che, in genere, viene eseguito nella stagione primaverile. Si recide la pianta da innestare all’altezza desiderata, si spacca il fusto e s’introduce nella spaccatura la base tagliata del ramicello d’innesto, di modo che le labbra della corteccia combacino perfettamente con quelle della pianta innestata, a questo punto si legherà con della raffia affinché l’innesto sia ben fermo.
Molti altri sono i tipi d’innesto simili a quello a spacco: l’innesto Lee che consiste nel fare un taglio triangolare sulla pianta da innestare dove si introduce la base dell’innesto che deve essere tagliata in modo da riempire per interno il taglio su di essa praticato. Per innestare la rosa, la camelia ed altre piante di serra, si userà l’innesto inglese per il quale sarà necessario che l’innesto e la pianta da innestare siano dello stesso diametro; per aver maggior sicurezza di riuscita si ricorrerà all’innesto inglese perfezionato, esso non è altro che una modificazione dell’innesto inglese semplice.
L’innesto, sia esso gemma o ramo, deve provenire da una pianta sana ed avere le gemme complete; i tagli devono essere fatti con ferri affilati e puliti. Ricordatevi sempre che le piante innestate hanno bisogno di cure continue affinché l’innesto abbia uno sviluppo normale.
Irrigazione delle Piante
Le piante e i fiori non potrebbero mai sopravvivere senza acqua. L’acqua è, infatti, un elemento fondamentale per la loro crescita. Ecco perché per avere un giardino sempre ben curato è necessario installare un buon impianto d’irrigazione. Quando si inizia a progettare il giardino, contemporaneamente si inizia a pensare anche al tipo d’impianto.
Il vantaggio principale di un impianto d’irrigazione automatico è che entra in funzione anche quando non si è in casa e questo rappresenta un’ottima comodità quando si è in vacanza perché non si deve assolutamente temere che piante e fiori al nostro ritorno possano essersi seccati. Il metodo gocciolante è senz’altro quello più economico, usato soprattutto per le siepi.
L’impianto d’irrigazione oltre ad usare l’acqua potabile può anche sfruttare l’acqua piovana, che deve essere raccolta in una vasca collegata all’impianto. L’impianto d’irrigazione interrato è molto più discreto, ma fa sì che le piante abbiano comunque l’apporto quotidiano di acqua necessario. In base alla grandezza del giardino bisognerà scegliere un diverso tipo d’impianto in maniera tale che possa coprire l’intera superficie.
L’uso del programmatore è molto importante perché, se dotato di rain sensor, evita lo spreco di acqua perché sospende per quel giorno in cui ha piovuto il funzionamento del sistema d’irrigazione. Si tratta di uno strumento piuttosto comodo soprattutto per la capacità di rilevare la pioggia e quindi evitare anche di innaffiare eccessivamente la pianta.